Esiti clinici dell'inibitore della proteasi dell'HIV Nelfinavir con chemioradioterapia concomitante per il tumore del polmone non-a-piccole cellule in stadio IIIA / IIIB non-resecabile
Il fallimento locale dopo la chemioradioterapia ( CT-RT ) contribuisce significativamente alla mortalità nei pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato ( LA-NSCLC ).
Un approccio per migliorare il controllo locale è attraverso la radiosensibilizzazione mirata del tumore.
Sono stati valutati gli effetti tossici dose-limitanti, la dose massima tollerata e la dose raccomandata di fase 2 dell'inibitore della proteasi Nelfinavir mesilato ( Viracept ), somministrata contemporaneamente a chemioradioterapia in pazienti con tumore NSCLC localmente avanzato.
Nella parte di fase 2 dello studio, è stato stimato il tasso di risposta obiettiva ( ORR ), i tassi di fallimento locale e distante e la sopravvivenza globale ( OS ).
Questo studio di fase 1/2 prospettico, in aperto, a singolo gruppo, in un centro singolo, ha testato l'inibitore della proteasi orale Nelfinavir in associazione con concomitante chemioradioterapia in 35 pazienti di età compresa tra 18 e 89 anni con tumore NSCLC localmente avanzato, non-resecabile, in stadio IIIA / IIIB confermato da biopsia e un performance status minimo di Karnofsky, nel periodo 2007-2012.
Il follow-up mediano per tutti i pazienti era di 6.8 anni, con un minimo 5 anni di follow-up per tutti i sopravvissuti.
Nelfinavir mesilato orale 625 mg due volte al giorno oppure 1.250 mg due volte al giorno è stato somministrato da 7 a 14 giorni prima e durante la chemioradioterapia concomitante.
Gli esiti principali erano effetti tossici classificati, sopravvivenza globale, fallimento locale, fallimento distante, tasso di risposta obiettiva e sopravvivenza libera da progressione misurata secondo i criteri RECIST di valutazione della risposta nei tumori solidi, versione 1.1.
Sono stati arruolati 35 pazienti ( 16 donne e 19 uomini; età mediana, 60 anni ) che hanno soddisfatto i criteri specificati dal protocollo per l'adesione, con 5 pazienti alla dose di 625 mg due volte al giorno e 30 a un dose di 1.250 mg due volte al giorno.
Non sono stati osservati effetti tossici limitanti la dose. Non sono stati osservati effetti tossici non-ematologici di grado 4 o superiore.
33 dei 35 pazienti presentavano scansioni di tomografia computerizzata post-trattamento valutabili, con un tasso di risposta obiettiva del 94% ( 31 su 33 ).
L'incidenza cumulativa di fallimento locale è stata del 39%.
La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 11.7 mesi. La sopravvivenza globale mediana per tutti i pazienti è stata di 41.1 mesi; il tasso di sopravvivenza globale a 5 anni è stato del 37.1% ( 8.2% ).
Lo studio ha indicato che Nelfinavir somministrato con chemioradioterapia concomitante è associato a effetti tossici accettabili e a un tasso di risposta obiettiva, fallimento locale, sopravvivenza libera da progressione e sopravvivenza globale, promettenti, nel carcinoma del polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato, non-resecabile.
Inoltre, i dati hanno mostrato che Nelfinavir può migliorare l'efficacia della chemioradioterapia standard in questa malattia. ( Xagena2019 )
Rengan R et al, JAMA Oncol 2019; 5: 1464-1472
Onco2019 Pneumo2019 Farma2019
Indietro
Altri articoli
Il trattamento a base di Nelfinavir, un inibitore della proteasi di HIV, associato alla chemioradioterapia appare promettente nel trattamento del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule
Uno studio prospettico di fase 1/2 a braccio singolo ha mostrato che Nelfinavir mesilato ( Viracept ) somministrato in modo...
Nuovo ruolo della Elafina, un inibitore della serina proteasi, nei disturbi correlati al glutine
Elafina, un inibitore della serina proteasi endogena, modula l'infiammazione del colon. È stato studiato il ruolo di Elafina nella malattia...
Efficacia di Simeprevir, un inibitore della proteasi, in aggiunta a Peginterferone e a Ribavirina, nei pazienti con infezione cronica da HCV genotipo 1, mai trattati
Il trattamento con Simeprevir, di pazienti, naive, con infezione da virus dell'epatite C ( HCV ) ha mostrato elevati tassi...
Elvitegravir 1 volta al giorno versus Raltegravir 2 volte al giorno in pazienti con HIV già trattati e in trattamento con un inibitore delle proteasi potenziato con Ritonavir
Elvitegravir è un inibitore della integrasi di HIV-1, orale a somministrazione giornaliera, potenziato con Ritonavir.È stato condotto uno studio per...
Epatite C: alta risposta virologica sostenuta associando alla terapia standard Boceprevir, un inibitore della proteasi
Boceprevir ( Victrelis ) ha migliorato in modo significativo i tassi di risposta virologica sostenuta quando aggiunto alla terapia standard,...
Terapia antiretrovirale di prima linea con inibitore proteasico vs inibitore non-nucleosidico della trascrittasi inversa e passaggio a più alta vs bassa carica virale in bambini infettati da HIV
I bambini con HIV rimangono in terapia antiretrovirale più a lungo degli adulti e quindi la durata della terapia antiretrovirale...
Infezione da epatite C genotipo 1: Boceprevir, il primo inibitore della proteasi
Una revisione dell’FDA è giunta alla conclusione che il farmaco per l’epatite C Boceprevir ( Victrelis ) sia efficace e...
Telaprevir, un inibitore della proteasi di HCV
Un documento, prodotto dall’FDA, l’Agenzia statunitense per il controllo dei farmaci, ha posto l’accento sul rischio di eruzioni cutanee e...
Caratterizzazione della resistenza all’inibitore della proteasi Boceprevir nei pazienti infettati dal virus dell’epatite C
Boceprevir è un inibitore della proteasi NS3/4A del virus dell’epatite C che è in valutazione in uno studio clinico di...